Da una disamina della letteratura caregiver spesso soffrono di problematiche psicologiche quali declino cognitivo e maggiori livelli di ansia (Schulz et al., 1995; Clavarino et al., 2002), maggiore prevalenza di depressione e di altri disturbi psichiatrici (Vanderwerker et al., 2005; Rhee et al., 2008; Sjovall et al., 2009).
Da una meta-analisi del distress psicologico tra i pazienti oncologici e caregiver (Hodges et al., 2005), è emerso che entrambi i membri della diade mostravano livelli e pattern di distress molto simili.
Esperire lo stesso livello di distress talvolta anche maggiore, dei loro cari. Tale distress ha origine direttamente da tutto ciò che comporta il ruolo di caregiver, ma anche indirettamente dall’essere testimoni, spesso impotenti, della sofferenza altrui (Weitzner et al., 1999).
Troppo spesso, i sintomi di natura ansiosa o depressiva che insorgono nel caregiver, a seguito di questa assunzione di responsabilità, vengono trascurati e possono permanere anche per mesi dopo la fine del compito di assistenza.
REGOLA D’ORO
Come possiamo aiutare chi aiuta?
Sono diversi i livelli di intervento psicologico a disposizione del caregiver oncologico: dalla psicoeducazione, rispondente ai bisogni di informazione, fino alla consultazione psicologica, con finalità diagnostica e di sostegno e alla psicoterapia, utile allo scopo di elaborare l’esperienza di malattia e di assistenza.
Ricorda che …
I malati di cancro che ricevono maggior supporto psicologico e relazionale segnalano meno morbilità e mortalità, maggiori cambiamenti nello stile di vita ed esiti più positivi per la loro salute.
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(1)FOCUS “CAREGIVER IN ONCOLOGIA” PARTE III – Supportare il caregiver
Per approfondimenti FOCUS “CAREGIVER IN ONCOLOGIA” Maggio 2021 A cura di:
Alessandro Comandone, Stefania Gori, Fabrizio Nicolis