Quando viene comunicata una diagnosi di tumore è inevitabile provare rabbia.
Quando si riceve una diagnosi di tumore, come già evidenziato nei precedenti articoli, [https://lyons-lung.it/emozioni-negative-come-gestirle/] si può essere travolti da diverse emozioni, spesso contrastanti tra loro, che destabilizzano e rendono difficile reagire in modo costruttivo. Queste emozioni possono mutare di giorno in giorno, se non di ora in ora, e possono variare dalla paura allo stress, dalla speranza alla negazione, dalla tristezza al senso di colpa, dalla solitudine alla rabbia. Tutte queste emozioni sono perfettamente normali, ma alcune, se non gestite in modo opportuno, possono avere un impatto fortemente negativo sul paziente.
La rabbia, in un paziente con un tumore, è un sentimento frequente.
La rabbia può essere espressa verso le persone che ti circondano, come il personale sanitario, la famiglia, gli amici, ecc.
Queste emozioni spesso sono accompagnate da pensieri come “perché io e non qualcun altro?,“perché proprio a me?” oppure “Parla bene lui ma sono io che sto male”.
Perché si prova rabbia?
I motivi sono tanti. Si prova rabbia per il modo in cui il cancro ha interrotto la propria vita, per la difficoltà di prendersi cura di se stessi e per mille altre ragioni.
Ad alimentarla, poi, contribuiscono anche gli effetti collaterali dei trattamenti: come i disturbi del sonno, l’affaticamento, il dolore, la nausea.
E’ normale provare rabbia?
Si. Provare rabbia è del tutto normale e non è detto che sia un’emozione negativa.
Anzi, se espressa in maniera positiva può fornire l’energia e la forza necessarie per superare le sfide del trattamento.
E’importante riconoscerla e trovare un modo sano per esprimerla?
Si. Molto spesso, senza renderci conto la rabbia si indirizza verso le persone che ci circondano e ci sono più vicine, rischiando di fare loro male ma anche di privarci di quel supporto di cui abbiamo bisogno.
La rabbia può mascherare altri sentimenti?
Si. È frequente che una persona affetta da tumore usi la rabbia per nascondere sentimenti dolorosi che sono difficili o faticosi da esprimere, come la tristezza o la disperazione.
La rabbia si prova solo al momento della diagnosi ?
No. Spesso è una delle prime reazioni emotive che una persona prova al momento della diagnosi di un tumore, ma può svilupparsi in qualsiasi momento durante il trattamento o anche dopo la guarigione.
La rabbia può amplificare gli effetti della malattia?
Si. Se la rabbia non viene gestita, si trasforma in frustrazione e, in alcuni casi, in depressione che diventa un amplificatore importante non solo della sintomatologia della malattia, ma della tollerabilità dei trattamenti.
Regola d’oro
Se la sensazione di rabbia persiste ed è difficile da controllare chiedi una consulenza con lo psiconcologo del reparto.
Se il tuo ospedale non offre questo tipo di servizio, chiedi una consulenza sull’app e sarai contattato dallo psiconcologo per una terapia online.