Il tumore è una condizione che non colpisce solo l’ammalato ma coinvolge in modo intenso anche i tuoi familiari.

Basti pensare ai cambiamenti nell’organizzazione quotidiana della vita che la malattia può implicare: lasciare temporaneamente il lavoro, diminuire alcune attività come la gestione della casa o la cura dei figli, ecc.

Molte ricerche dimostrano che i familiari sperimentano un’angoscia pari a quella dei loro cari, talvolta anche superiore.

Affrontare la malattia di una persona alla quale si vuole bene può essere difficile tanto quanto lo è per il paziente.

All’inizio si prova un forte senso d’impotenza, tutto diventa incerto, prevale la preoccupazione di non far trapelare i veri sentimenti di paura alla persona malata.

Anche il familiare può rivolgersi allo psiconcologo e chiedere un aiuto?

 Si. Quando il carico emotivo è forte, non riusciamo più ad affrontare le cose, poterne parlare con lo psiconcologo ci permetterà di ridurlo per poter riprendere il controllo della situazione e trovare nuove strategie per affrontare il percorso terapeutico.

Regola d’oro: Fin dalla diagnosi, è possibile chiedere una consulenza specialista con uno psiconcologo chiedendo al tuo Oncologo se è presente nell’équipe o consultando la lista degli psiconcologi certificati della Società Italiana di Psico-Oncologia sul sito www.siponazionale.it